Trento: per conoscere la città

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itinerari in città

L'itinerario ideale inizia in Piazza del Duomo; la cattedrale fu innalzata dai maestri comacini a partire dal '200 per volere del Vescovo Vanga ed ha subìto, attraverso i secoli, qualche trasformazione. Nel '500 Bernardo Cles cambia il tiburio, trasforma la parte alta del campanile (l'ottagono) e fa costruire il protiro gotico-rinascimentale; nel 1889 poi, ad opera dell' architetto triestino Enrico Nordio, viene nuovamente modificato il tiburio ed il tetto, che ora si presenta a due spioventi. Nell'insieme, comunque, il Duomo presenta le caratteristiche dello stile romanico: mura robuste, finestre strette e profondamente strombate, lesene che scandiscono la facciata e archetti presso il tetto con colonnine binate. Stupendo è il rosone del transetto che rappresenta la ruota della fortuna, maestoso è quello gotico con le figure del Cristo e dei quattro Evangelisti, ma la parte artisticamente più bella è rappresentata dal transetto sud e dall'abside, opera del maestro Adamo D'Arogno e dei suoi figli.
L'interno del Duomo presenta invece lo slancio verticale e la volta a crociera con i costoloni tipici dello stile gotico, l'altare maggiore è poi di stile barocco ed è opera dei fratelli Sartori di Castione. Barocca è anche la Cappella del Crocefisso, inserita nella navata meridionale e fatta costruire dal Vescovo Francesco Alberti Poia per onorare il Crocifisso presente alle sessioni del Concilio svoltesi in Duomo. All'interno del Duomo si trova anche la tomba di Bernardo Cles.
Recenti scavi hanno portato alla luce, sotto l'altare maggiore, i resti di una basilica paleocristiana risalente al VI secolo: è probabilmente il luogo di sepoltura del terzo vescovo di Trento, il martire S. Vigilio (400 d. C. circa). Uscendo dalla cattedrale, di nuovo in Piazza Duomo si vede dietro questo la merlatura ghibellina del castelletto, prima sede fortificata del Principato Vescovile; sul lato orientale della piazza si trova Palazzo Pretorio ora sede del Museo Diocesano. Accanto al Palazzo Pretorio si erge la Torre Civica sorta in corrispondenza della Porta Veronensis aperta nell'antica cinta urbana romano-imperiale. Sul lato nord della piazza si ammirano le facciate affrescate delle Case Rella, sul lato ovest una lapide indica la casa dove nacque Cesare Battisti e un' altra quella dove il Beato Stefano Bellesini aprì la prima scuola gratuita per i poveri. Oltre il porticato si vede Casa Balduini con la facciata affrescata nel XV secolo. Al centro della piazza la grande settecentesca Fontana del Nettuno, opera di Francesco Antonio Giongo di Lavarone. Superata Piazza Pasi, dopo una breve strettoia, si arriva in via Oss Mazzurana con il palazzo rinascimentale di Casa Tabarelli dal caratteristico bugnato e il Teatro Sociale, ottocentesco simbolo della crescita culturale della città. Lungo la via Oriola domina il seicentesco Palazzo Bertolazzi (ora Larcher-Fogazzaro) seguito dalla Cappella dedicata al Bambino Simone, della seconda metà del '400. In fondo alla strada si apre Piazza Cesare Battisti, girando a destra sotto un ampio porticato si sbuca in via San Pietro dove si trova la chiesa omonima, in stile gotico ha la facciata in marmo con due bifore, l'interno è diviso in tre navate da semplici colonne ottagonali e in capo alla navata centrale, adorno di ricchi marmi, si trova l'altare maggiore con il Crocifisso al centro e le statue dei Santi Pietro e Paolo ai lati. L'itinerario prosegue fino a giungere al cosiddetto Canton, caratteristico incrocio sul quale si affacciano edifici recanti linee e stili architettonici diversi, espressione dei diversi influssi culturali. Proseguendo a destra per via San Marco si trova il Palazzo Del Monte con la stupenda facciata rinascimentale, gli affreschi che lo ornano sono del XVI secolo e rappresentano le dodici fatiche di Ercole. Nella piazzetta si affaccia la Chiesa di San Marco, risalente, nella primitiva struttura, al duecento; nell'interno, molto semplice, si trovano tele del Ricci e di Teofilo Polacco. AI termine di via San Marco si arriva di fronte all'imponente mole del Castello del Buonconsiglio, antica residenza dei Principi Vescovi di Trento, ospita ora anche il Museo Provinciale d'Arte. Dopo Piazza Raffaello Sanzio, si gira attorno al barocco Palazzo Trautmannsdorf e quasi di fronte alla Torre Verde col caratteristico tetto di embrici gialli e verdi, si imbocca via del Suffragio per tornare nuovamente al Canton. Da qui, lungo via Manci, si trova Palazzo Salvadori, ornato con ovali settecenteschi che raffigurano la vicenda del martirio del Bambino Simone, Palazzo Saracino Pedrotti, decorato da motivi geometrici a scacchiera, Palazzo Trentini, ricostruito nel XVIII secolo, conserva all'interno alcuni cicli di affreschi di scuola veronese e di gusto barocco, è ora sede del Consiglio Provinciale, e Palazzo Fugger-Galasso, detto anche Palazzo del Diavolo per la leggenda popolare che lo vuole costruito in una sola notte grazie all' intervento di Satana.
Tra via Roma e via Belenzani si trova la Chiesa di San Francesco Saverio, notevole esempio di architettura barocca, progettata dal gesuita Andrea Pozzo, pittore e architetto trentino. Lungo via Belenzani sorge Palazzo Thun, eretto nel XVI secolo da Sigismondo dei Conti Thun e ristrutturato nella prima metà dell' ottocento. Nel cortile interno si conserva la statua originale del Nettuno e sullo scalo ne sono esposti gli affreschi del "Brusasorci". Dal 1873 è sede del Municipio. Sul lato opposto della strada si trova Palazzo Pona-Geremia del XV secolo, affrescato con decorazioni raffiguranti episodi storico-mitologici e Palazzo Alberti Colico, edificio rinascimentale con affreschi e bella finestra trifora. In Piazza S. Maria Maggiore si trova la chiesa omonima, voluta dal Cardinale Bernardo Cles e realizzata dal maestro comacino Antonio Medaglia tra il 1520 e il 1524 sul primitivo e antichissimo nucleo religioso della città. Lungo via Cavour si trovano edifici risalenti in gran parte all' epoca barocca e la Torre della Tromba vecchia torre comunale del XII secolo, residuo di antica residenza fortificata di età medievale.

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