storia e itinerari
Le origini di Laviano si fanno risalire ai Sabini. Il suo nome “Lavianum” sarebbe, infatti un termine sabino e vorrebbe significare feudo rustico della “gens Lavia”. Da sempre la sua storia è stata legata alla presenza dei boschi, già nel periodo romano, infatti, l'attività principale era legata al commercio di legname. In epoca longobarda Laviano è appartenuta al gastaldato di Conza (Conpsa) ed è rientrata nel Principato Citra. I Longobardi riorganizzando i percorsi tra il mare Tirreno e quello Adriatico, hanno aperto nuove strade seguendo il corso dei fiumi e hanno facilitato lo sviluppo delle aree interne. Con la dominazione dei Normanni è stata creata, invece, la contea di Laviano che ha avuto una certa importanza dato che da essa dipendevano a livello militare ed amministrativo vari paesi circostanti. Al periodo normanno risalgono le origini della Chiesa Madre dell'Assunta, ora completamente distrutta, e del Castello. Il Castello, che merita di essere visitato, ha conservato l'aspetto difensivo malgrado gli ampliamenti e le ristrutturazioni avvenute nei secoli. Di notevole valore sono i portali lapidei risalenti al XVII secoli, con conci decorati collocati all'ingresso principale. Nel XIX secolo, il Castello è diventato di privati ed alla fine degli anni '50 è diventato patrimonio comunale ed è tutt’ora utilizzato per fini pubblici.
Da visitare inoltre a Laviano è la Chiesa di Santa Maria della Libera che risale al XVII secolo. In essa si trova un altare fatto di marmi policromi lavorato d'intarsio di una fattura molto fine sul quale è scolpito a rilievo uno stemma araldico rappresentante due leoni che portano rispettivamente un'ascia ed un ramo. Tale stemma fa pensare ad una tradizione religiosa legata allo sfruttamento delle risorse boschive e, perciò, ad una congregazione o corporazione di boscaioli. Nella stessa chiesa, dietro all'altare vi è un affresco che rappresenta una Madonna con il bambino affiancata da Sant’Antonio e da San Francesco. Oltre a queste bellezze architettoniche vi sono anche numerose bellezze ambientali. Tra i tanti boschi, merita di essere attraversato quello di Spagarino, con una superficie di circa 1550 ettari. Vi è inoltre la Montagna Grande, che si estende su una superficie di ben 2000 ettari, ed infine il bosco del Faito che, su una superficie di circa 100 ettari, è ben accessibile ed è meta di gite naturali. Vanno, infine, ricordate l' "Oasi di protezione naturale", riserva naturale "Monte Eremita Marzano", che è diventata un'area protetta.
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