Sant'Egidio del Monte Albino

Sant'Egidio del Monte Albino

insediamenti umani risalgono al II sec. a.C.

S. Egidio del Monte Albino sorge alle pendici dei Monti Lattari, sulla strada che, attraverso il valico di Chiunzi, porta a Ravello e alla Costiera amalfitana.
Le prime testimonianze archeologiche di insediamenti umani nell’area risalgono al II secolo a.C., mentre altri rinvenimenti, datati I e III secolo d.C., confermano che il centro, noto nel medioevo con il nome di Petruro, continuò a essere abitato anche in seguito. In epoca pre-romana la cittadina era governata dalla città di Nuceria Alfaterna, capitale della confederazione sannitica, di cui facevano parte Pompei, Stabia ed Ercolano. Quando nel 216 a.C. Annibale distrusse Nocera, i reduci crearono insediamenti sparsi in tutto il territorio e tra i tanti anche quello che in seguito prese il nome di Sant'Egidio. Nel 1113 il principe longobardo Giordano di Capua fece dono del monastero benedettino di Sant'Egidio all'abate del monastero di S. Trifone di Ravello (donazione poi confermata da Federico II di Svevia con altro atto del 1231), soltanto in questa circostanza si possono trovare riferimenti del casale in documenti scritti. Dalla metà del 1400 agli inizi del 1800,Sant'Egidio fu una delle Università della Civitas Nuceriae, una confederazione politico-amministrativa che ricalcava lo schema dell'antica confederazione sannitica. Quando, con la legge n. 211/1806 di Giuseppe Bonaparte, la Civitas Nuceriae fu soppressa, Sant'Egidio fu costituito in comune autonomo. Infine, nel 1865, con la nascita dello Stato unitario italiano, il consiglio comunale adottò per il paese il nome attuale di Sant'Egidio del Monte Albino.

La superficie boschiva è limitata a piccoli appezzamenti privati. La vegetazione è composta prevalentemente da specie quercine, ontano, carpino, frassino, ceduo castanile. La fauna è rappresentata dal cinghiale e dal fagiano, nel passato oggetti di ripopolamento. Un itinerario suggestivo si avrebbe partendo dal Valico di Chiunzi, al confine Con Tramonti; e attraversando la valle delle Fontanelle, quindi il vallone del Lupo, che segna il confine tra Sant'Egidio e Nocera Inferiore. Qui è possibile praticare il parapendio.

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