nominata da Dante nel X canto del Paradiso nella Divina Commedia
Le origini della chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro sono da ricercarsi all'inizio del VI secolo, tuttavia la costruzione moderna risale al 1132. La facciata, la cupola e il pavimento a mosaico sono simili a San Michele Maggiore, senza però le caratteristiche sculture. L'esterno è decorato con piastrelle di maiolica. All'interno si trova la tomba del re longobardo Liutprando (m. 744), le cui ossa furono ritrovate nel 1896. Ivi sono anche conservate le reliquie di Sant'Agostino, portate qui la Liutprando dalla Sardegna. La chiesa è nominata anche da Dante Alighieri, che, nel X canto del Paradiso (nella Divina Commedia), riporta questi versi: Lo corpo ond'ella fu cacciata giace / giuso in Ciel d'Auro, ed essa da martiro / e da essilio venne in questa pace; ci si riferisce all'anima di Severino Boezio, un romano consigliere del re ostrogoto Teodorico, fatto da questi giustiziare per questioni religiose. Nel Medioevo, Boezio era considerato cristiano e martire.
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