fa parte del Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Gennargentu e Asinara
L’isola dell’Asinara è divenuta Parco Nazionale con legge del 1991, modificata nel 1997, e l’area marina protetta è stata individuata con decreto ministeriale del 13 agosto 2002. Facente parte del Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Gennargentu e Asinara, il territorio ha un’estensione terrestre di circa 5.000 ha. e oltre diecimila per la parte marina. Ovviamente, per le sue caratteristiche, l’isola è di grande interesse biogeografico e la vegetazione ha caratteristiche mediterranee, con lentisco, euforbia arborea, calicotome, fillirea a foglie strette, ginepro feniceo e cisto. In località Elighe Mannu, nella parte settentrionale dell’isola, è una concentrazione boschiva a leccio estesa poco più di 5 ha.; interessante anche le garighe costiere, la vegetazione dunale e peristagnale. Dal punto di vista faunistico, l’Asinara è molto importante poiché ospita sia specie stanziali che migratorie, su di essa, infatti, si riproducono circa 80 specie selvatiche di vertebrati terrestri, alcuni di grande rilevanza scientifica. Tra gli uccelli, sono presenti il gabbiano corso, il marangone dal ciuffo, il falco pellegrino, la pernice sarda. Tra gli anfibi e rettili si ricordano il discoglosso sardo, il rospo smeraldino, la raganella, la testuggine comune e la biscia viperina. Tra i mammiferi si distinguono la lepre, il muflone, il cinghiale, il cavallo e, tra le peculiarità, una singolare colonia di asinelli albini. L’asinello bianco fu introdotto sull'isola agli inizi del 1800 e probabilmente abbandonato dalla popolazione dell'isola alla fine del secolo, trasferitasi sulla costa, e quindi riprodottosi in libertà. Ormai estinta, invece, almeno su queste coste la foca monaca, presente fino agli anni '50. Le coste, sviluppate per circa 110 km., caratterizzate da alte falesie nel versante occidentale, che raggiungono fino i 200 m., ed ampie insenature e spiagge raccolte su quello orientale, si affacciano su un ambiente acquatico estremamente ricco, che per le sue caratteristiche è stato incluso nell’area biologica dell’ecosistema pelagico del Mediterraneo occidentale chiamato Santuario dei Cetacei, con la presenza di cernie brune, corvine, saraghi, stenelle e tursiopi. Per valorizzare, studiare e preservare le risorse ambientali dell’Asinara, sono state avviate diverse iniziative come un Centro di Educazione Ambientale con annessa foresteria, Osservatori di ricerca e didattica sui temi della fauna, della botanica e del mare, Centri di accoglienza e prima informazione, sentieri terrestri e marini. Con la collaborazione dell’Ente Foreste della Sardegna, si è dato avvio a un importante intervento di riqualificazione ambientale e, inoltre, si sperimentano diverse forme di fruizione da parte del pubblico, tra cui visite guidate, attività sportive, pescaturismo e immersioni subacquee. Nel 2004, presso il Palazzo Reale presente sull’isola, è stata inaugurata la sede di rappresentanza del Ministero dell’Ambiente e quella operativa del Parco Nazionale e dell’Area Marina Protetta.
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