Monte Bianco e il Traforo

Monte Bianco e il Traforo

Affacciato sulle valli di Veny e Ferret è un richiamo per tutti gli amanti della montagna

Affacciato sulle valli di Veny e Ferret è un richiamo per tutti gli amanti della montagna, grazie a una articolata organizzazione di rifugi e bivacchi, e per i più arditi è concessa la traversata con la funivia Courmayeur-Chamonix che raggiunge i 3.842 mt. dell'Aiguille du Midi. Provenendo dalla Valdigne, da Pré st. Didier, si entra nella Valle del Piccolo San Bernardo, segnata dalla Dora di Verney. Superando le località di Elevaz e La Balme, si giunge a La Thuile, anticamente Ariolica e posta di tappa per le Gallie. Punto di partenza per numerose escursioni come quella verso la piana di Joux, al lago Pietra Rossa, al lago d'Arpy, Per gli amanti dello sci 50 km. di piste e impianti collegati alla parte di comprensorio francese di La Rosière.

Il Traforo del Monte Bianco
Fin dal 1814 gli abitanti di Courmayeur chiesero a Casa Savoia lo scavo di una galleria che li collegasse con Chamonix e, a partire dal 1835 si susseguirono tutta una serie di progetti e di iniziative sui due versanti; il progetto sollecita l'interesse di molti politici e l'inventiva di ingegneri alla ricerca di ardite soluzioni tecniche per la sua realizzazione. Questi progetti e queste iniziative culminarono, nel 1946, con la costituzione di una Compagnia per il Traforo promossa da un imprenditore torinese, il Conte Dino Lora Totino e con la stesura di un progetto dell'Ingegner Zignoli del Politecnico di Torino che, riveduto ed aggiornato, sarà all'origine dell'attuale galleria. Il 1° settembre 1957 nacque la Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco, con l'incarico di costruire, ed in seguito di gestire, il tunnel. L'8 gennaio 1959 iniziarono i lavori sul versante italiano mentre il 30 maggio dello stesso anno quelli sul versante francese; procedettero non senza difficoltà a cause di frane, infiltrazioni d'acqua, slavine ed incidenti mortali fino al 16 luglio 1965 quando i Presidenti dei due Stati, inaugurarono il Traforo del Monte Bianco. L'opera grandiosa era compiuta. Lunga 11.600 metri, attraversa la catena del Monte Bianco, partendo in Italia da una quota di 1.381 metri ai piedi del ghiacciaio della Brenva, raggiunge a metà galleria i 1.395, per scendere ai 1.207 in Francia, ai piedi del ghiacciaio dei Bossons. Sulla verticale dell'Aiguille du Midi, lo spessore di copertura di roccia granitica è di 2.480 metri, misura record per le gallerie stradali e ferroviarie. Ulteriore aspetto di strordinaria importanza del Traforo del Monte Bianco è quello di studio e di ricerca, al suo interno infatti si trovano due laboratori: il primo dell'Istituto di cosmo-geofisica del CNR (Centro Nazionale Ricerche) di Torino che lavora in collaborazione con l'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Frascati e l'Università di Milano. Essi conducono degli studi sui raggi cosmici e sono serviti da prototipo per il laboratorio del Gran Sasso, costruito successivamente, ed il laboratorio gestito dal CERN di Ginevra che studia le particelle elementari. L'idea della costruzione del traforo mirava, ad un traffico essenzialmente turistico, ed è proprio durante gli anni di costruzione ed i primi anni di apertura del traforo che a Courmayeur si sviluppa il settore turistico-alberghiero, e degli impianti di risalita. L'apertura del traforo rappresenta un punto d'incontro e di confluenza tra le arterie europee, ed offre l'opportunità di scambi ed integrazioni culturali, sociali oltre che economiche e commerciali. Questo ruolo verrà maggiormente accresciuto con il completamento del tratto di autostrada Morgex-Courmayeur, unico pezzo mancante, dopo l'apertura dell'Eurotunnel sotto la Manica, sull'asse organico delle comunicazioni Roma-Parigi-Londra, cui per naturale importanza appartiene.

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