Bergamo e i suoi artisti
La permanenza di Lorenzo Lotto a Bergamo segna gli anni più felici e produttivi del “pictor famosissimus” veneziano. Non si tratta del ricordo di un lungo soggiorno, iniziato nel 1513 con la Pala di S. Bartolomeo e conclusosi nel 1525 nelle Storie di Maria in S. Michele al Pozzo Bianco, con l’ideale prolungamento degli impegni assunti per le tarsie del coro di s. Maria Maggiore: e neppure del solo rilievo che sono assai numerose le chiese di Bergamo, da S. Spirito a S. Bernardino alle due chiese dedicate al patrono S. Alessandro ad ornarsi delle pale d’altare del Lotto. Ancora più importante è sottolineare come il pittore trovò in Bergamo una sorta di patria ideale dove raggiunse le forme più alte della sua arte, fondendo gli apporti della cultura bramantesca e raffaellesca con le influenze leonardesche e della pittura lombarda, e condizionando di fatto la cultura pittorica bergamasca per almeno un secolo.
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