Itinerari dell’ambiente da Talana a Tertenia

Itinerari dell’ambiente da Talana a Tertenia

di particolare interesse il villaggio nuragico di Santa Vittoria di Serri e i menhir a Laconi

Questo percorso ha inizio da Talana, a quasi 700 metri di altitudine sul versante orientale del Gennargentu. Tra le escursioni che si possono compiere nei dintorni quella al bosco Padente Mannu, che inizia alle porte del paese, con fontane, querce secolari e grandi vedute sulla vallata; e quella che, passando presso il nuraghe Bau 'e Tanca e numerosi altri villaggi nuragici e tombe di giganti, conduce, con un percorso di alta quota, alle domus de janas di Silacaccaro, scavate nel granito. Di grande pregio naturalistico le cascate di "Su au 'e sa figu" e "Su au 'e su figuemoro", raggiungibili a piedi in uno scenario incantevole.
Una strada che corre sul pendio montano, offrendo continui e interessanti scorci di paesaggio, conduce a Villagrande Strisaili, ai cui margini si stende il bellissimo bosco di Santa Barbara, con fonte e tomba megalitica. Altre escursioni si possono fare sino al Lago Alto del Flumendosa, toccando la frazione di Villanova e vari altri punti di interesse archeologico, paesaggistico e naturalistico; al vicino bosco di Sarommini, abitato da cinghiali e da altre specie pregiate, attraverso il quale si giunge alla ve tra del monte Suana, con vista sia verso il litorale che verso le vicine vette di questo versante del Gennargentu; e al villaggio nuragico di Praidas, inerpicato sul pendio montano a nord del paese. Per raggiungerlo bisogna ripercorrere un tratto della strada per Talana. Con la statale 389 si raggiunge Arzana, paese affacciato sulla conca ogliatrina. In questi anni la Pro Loco ha dato vita a una serie di iniziative per valorizzare le essenze vegetali che crescono sulla montagna, per le loro virtù medicinali e anche come coloranti. Molto interessanti le attrattive del vasto territorio montano: ci si può inerpicare alle pendici del vicino monte Idolo (1241 metri), che è ricoperto di essenze pregiate e ospita una ricca fauna, soprattutto cinghiali; o raggiungere il belvedere naturale di Genna 'e Frongia; o andare in visita a uno dei numerosi siti archeologici, tra i quali il villaggio nuragico di Ruinas, numerose tombe di giganti e i molti nuraghi.
Ritornati sulla statale si raggiunge rapidamente Lanusei, capoluogo tradizionale di questa regione e centro di villeggiatura, che ha alle porte il grande parco naturale di Selene, un tratto di bosco destinato al tempo libro all'interno del quale si trovano i resti di un villaggio nuragico.
Passeggiate più lunghe si possono compiere alla falde dei vicini monti Tricoli e Armidda (1211 e 1270 metri), anch'esse ricoperte di boschi, che offrono grandi vedute sulla piana e l'anfiteatro naturale che la circonda.
Lanusei ha una parte di territorio sul mare: a Portu Santoru, situato oltre la marina di Tertenia, si apre una rada costellata di rocce basaltiche affioranti.
Un percorso tutro montano ci porta poi a Gairo, centro affacciato sulla profonda vallata del rio Pardu, caratterizzata nella parte alta dalle erte pareti calcaree note come tacchi. Gairo vanta in un vasto territorio boschi e percorsi panoramici; la meta più celebre è senza dubbio la Perda Liana, che si staglia da lontano con una punta rocciosa di quasi 1300 metri.
Per raggiungerla bisogna spingersi lungo la statale sin quasi a Seui, e alla cantoniera di Arcuerì prendere la deviazione per Villagrande; si costeggia la foresta di Montarbu, la parete rocciosa del monte Tònneri e, con un' altra breve deviazione, si giunge alla base del torrione, dichiarato monumento naturale con la legge regionale 31 del 1989.
Sul versante opposto, in un territorio ricco di ciliegi, si trova Osini: dal paese si vede la Perda Liana, si domina la valle del Pardu, ma soprattutto si può raggiungere la Scala San Giorgio, uno straordinario percorso che, aprendosi in una fenditura del tacco, conduce all'altopiano che si trova alle sue spalle e ospita un parco archeologico costituito dal complesso nuragico Serbissi e dai nuraghi Orrottu, Sanu e Urceni. La strada procede a tornanti, e uno di questi costeggia un enorme pinnacolo. Da qui alcuni sentieri conducono al bordo del tacco, dal quale la vista si apre sulla vertiginosa profondità della valle.
A un paio di chilometri si trova Ulàssai, paese anch'esso dominato da grandi masse calcaree. Le maggiori attrattive sono anche qui quelle offerte dalla natura: il paesaggio, quasi alpino nonostante quote non eccezionali; e soprattutto i tacchi. I fenomeni carsici hanno favorito la formazione, nella massa rocciosa a monte del paese, di una delle maggiori cavità sotterranee dell'isola, Su Marmuri, già da anni attrezzata per la visita: al maestoso ingresso conduce una scala di 200 gradini dopo la quale si segue un percorso orizzontale che scopre grandi ambienti con al fondo laghetti; tra questi la Grande Sala, di forma rettangolare, e la Sala detta dei Cactus dalla forma di due stalagmiti.
Un'altra strada conduce al santuario campestre di Santa Barbara, dove si celebra a maggio una festa che si protrae per tre giorni. Nelle vicinanze si possono ammirare, durante la stagione delle piogge, le cascate Lequarci.
Ancora un breve tratto di strada e ci si trova a Jerzu. Tutti panoramici i percorsi che si diramano nei dintorni: a valle verso la piana del Pelau, cuore produttivo dell'uva cannonau, dove è possibile trovare alloggio nelle numerose aziende agricole; in alta collina dove si levano bellissimi allineamenti di "tacchi", i rilievi caratteristici dell'Ogliastra, con ampie pareti di roccia calcarea che sono meta ambita dei cultori dell'arrampicata sportiva e ospitano importanti manifestazioni nazionali e internazionali di questa disciplina. Incastonati in un suggestivo anfiteatro naturale si trovano la chiesa campestre di Sant'Antonio e un complesso ricettivo, dominati da maestosi rilievi e da querce secolari.
Continuando oltre Jerzu ci si raccorda con la statale 125 Orientale sarda e, lungo la valle del rio Quirra, si raggiunge Tertenia, in posizione ancora interna rispetto alla costa, in una regione solitaria tra Salto di Quirra e Ogliastra. Le maggiori attrattive sono qui lungo il litorale: lo si raggiunge con una strada che, oltrepassata una sella chiamata Arcu de Sàrrala, immette in una conca pianeggiante, affacciata sul mare e chiusa nel retroterra da una serie di alture, quasi a formare un mondo a parte. Vi si trovano due bei nuraghi, Aleri e Nastasi, entrambi ben conservati, e la torre spagnola di San Giovanni, eretta nel Seicento per contrastare le incursioni dal mare. Dalla terrazza superiore si ha un'ampia vista sui dintorni e in particolare sul litorale e le numerose spiagge che lo caratterizzano, tutte ben frequentate nella stagione estiva.

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