nei dintorni sgorga un'acqua sulfurea a 40 °C
Il toponimo del centro, il cui agro presentava insediamenti sparsi già in epoca italica e romana, deriverebbe da Moskoulf, nome di un longobardo che fu signore del castello eretto sul vicino colle Luca. Da sempre rinomato per la produzione di un'eccellente olio d'oliva mantiene un tipico assetto rurale e una graziosa caratteristica: quasi tutti sanno suonare il mandolino, tanto che gli abitanti hanno costituito un'affiatata filarmonica.
La storia passata è affidata a qualche architettura civile: il settecentesco palazzo De Ferri in laterizio con portale di pietra e finestre incorniciate; la cappella di S. Antonio nell'omonima via; la parrocchiale di S. Cristoforo. Già esistente nel medioevo nelle forme attuali, è un interessante esempio di chiesa a pianta ovale con copertura a volta; la decorazione a stucco e i grandi pannelli dipinti (storie di Ester) sulla volta sono di Ambrogio Piazza, mentre i confessionali e, forse, il coro e la mostra d'organo sono usciti dalla scuola di Pescocostanzo nel XVIII secolo.
Nei dintorni di Moscufo, e precisamente in contrada Sterpara dei Santi, sgorga un'acqua sulfurea a 40 °C con qualità in particolare dermatologiche.
da www.provincia.pescara.it
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