domina dall'alto e ospita il Museo dell'Intreccio
Nucleo originario della città fortificata, la fortezza è tutt'oggi racchiusa dalle originarie mura. A unico accesso da terra, così come in passato, sono visibili i cardini della porta che permetteva l'accesso alla città. Il castello si trova sul punto più alto della collina. A est si affacciano i bastioni Bellavista, a nord il Bastione Manganella e a sud est la Loggetta; nella cala di Lu Grannaddu esisteva l'accesso dal mare consentendo l'afflusso dei rifornimenti da Genova anche durante i periodi di assedio della città. Le abitazioni attorno al castello nacquero disposte a scacchiera e le vie, chiamate "carruggi" negli statuti di Castel Genovese, furono pavimentate in pietra locale. Qui, ancora oggi, nelle belle giornate, le donne del posto si siedono per intrecciare cestini, creando un immagine davvero suggestiva per il turista. Anticamente queste vie si trasformavano in occasione delle festività del Maggio castellanese in piste da ballo, con finestre colorate da fiori e tanta allegria. Nel 1512 la struttura del castello fu rinforzata e alla cinta muraria vennero aggiunti lo sperone e la Loggetta. Il Castello oggi è sede del Museo dell'Intreccio, ma precedentemente ospitava la caserma dei carabinieri, fatto per cui la stradina che accede all'edificio si chiama Sottu la polta, proprio perchè sopra vi era la postazione militare a controllo della costa. I locali del Monte Granatico sono divenuti sala congressi (sala XI), mentre le stanze adiacenti al Museo ospitano mostre di pittura. La parte più alta del castello è uno straordinario punto panoramico permettendo allo sguardo di abbracciare la visione che va dall'Asinara alla Corsica, da S. Teresa al Monte Limbara, alla Gallura e Porto Torres. Nella via Mazzini, la Casa Comunale in stile gotico; proseguendo il Seminario (1760) con un piccolo campanile a vela; la chiesa del Purgatorio e la cattedrale di S. Antonio Abate. Al centro del paese è la chiesa di S. Maria delle Grazie, costruita in epoca medievale e trasformata nel Seicento; al suo interno il trecentesco crocifisso del Cristo Nero.
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