Bergamo, Musicista, artista, cantate, quartetti, quintetti, composizioni sacre, liriche da camera, oratori
Bergamo (1797-1848) Uno dei maggiori operisti italiani del primo Ottocento e il maggiore precursore del dramma musicale di Verdi. Appartentente a una famiglia poverissima, fu accolto all’età di nove anni nella Scuola Caritatevole di Musica di Bergamo, diretta da Simone Mayr, al quale rimase legato tutta la vita; si perfezionò in seguito con il Mattei al Liceo Filarmonico di Bologna. La rappresentazione di Enrico di Borgogna (Venezia 1818) segnò il suo esordio teatrale, seguita dal Falegname di Livonia; ma solo con Zoraide di Granata (Roma 1822) ottenne successo di pubblico e di critica. Firmato nel 1827 un buon contratto con l’impresario Domenico Barbaya, si stabilì a Napoli e compose una dozzina di opere in soli tre anni. Giunse quindi al grande successo di Anna Bolena (1830) e dell’Elisir d’Amore (1832). Nel 1829 era stato nominato direttore dei Teatri Reali di Napoli, nel 1834 accettò la cattedra di composizione al Conservatorio della stessa città, e a Napoli, nel 1835, fece rappresentare la Lucia di Lammermoor; ma colpito da una serie di disgrazie familiari dopo solo tre anni interruppe ogni sua attività in Italia. Recatosi a Parigi vi fece rappresentare Les Martyrs (1840), La Favorita (1840), nel 1841 vi compose Rita ou le Mari Battu (portata in scena a Parigi nel 1860), Don Pasquale (1843), e Don Sebastiano del Portogallo del 1843. Fu poi di frequente a Vienna dove ricevette l’ambita nomina di maestro di Cappella di Corte (1842). A Vienna, nello stesso anno, rappresentò Linda di Chamounix e, nel 1843, Maria di Rohanna e il Conte di Chalais. Ma la sua salute, già gravemente compromessa, peggiorò sempre di più. Poche ed incerte notizie si hanno degli ultimi anni della sua vita: fu internato nel manicomio di Ivry-sur-Seine nel 1846 e nel 1847, trasportato a Bergamo, fu accolto dai baroni Basoni Scotti, che lo assistettero fino alla morte, sopravvenuta pochi mesi dopo. La vasta produzione musicale del Donizetti, oltre a 73 melodrammi, comprende 28 cantate, 19 quartetti, 3 quintetti, 13 sinfonie e ancora 115 composizioni sacre, molte liriche da camera e oratori.
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