Bergamo, pittore, dipinti, pittura lombarda
Nato a Bergamo il 7 dicembre 1617, figlio di un Simone mercante (ma i Baschenis di Averara furono pittori nel ‘400 e nel ‘500), si dedicò alla pittura dagli anni ’40: alla sua condizione ecclesiastica (1643) si deve il soprannome di Prevarisco con cui è noto dal 1647. Residente in Borgo San Leonardo, si applicò in modo esclusivo al genere della Natura morta, Cucine e soprattutto Strumenti musicali: musicista egli stesso, come risulta dal suo Autoritratto nel Trittico Agliardi, fu originale creatore di una nuova iconografia, presentando gli strumenti con filologica “verità” e straordinario illusionismo plastico-tattile entro sofisticate definizioni spaziali di rigorosa logica compositiva: recenti scoperte archivistiche hanno chiarito i modi di operare della sua bottega e le sue relazioni con artisti “forestieri” attivi a Bergamo a metà ‘600 (Borgognone, Keilhau, Montaigne, Storer, Tencalla, Barbello, Pozzo). Apprezzato a Bergamo ma anche a Venezia, Roma, Firenze e Milano, da una committenza aristocratica interessata alla musica oltre che alla pittura, già in vita ebbe imitatori e copisti che ne divulgarono i modelli fin quasi alle soglie del XIX secolo. Morì a Bergamo il 16 marzo 1677, lasciando eredi i poveri del Pio Luogo del Soccorso.
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