Collegiata di Castell'Arquato

Collegiata di Castell'Arquato

uno degli edifici religiosi più belli della provincia piacentina

Una pieve altomedievale risulta già documentata nell'VIII secolo. A tale edificio va forse ricondotta la vasca battesimale in pietra. Le fonti ricordano poi una ricostruzione seguita dall'atto di consacrazione (1122). La chiesa, a tre navate, con semplice facciata a salienti (la bifora è di restauro), è coronata da tre splendide absidi, a cui si aggiunge la quarta con la cappellina sud, frutto di un intervento successivo, profondamente rimaneggiata dai restauri.
Le absidiole sono articolate da lesene semicircolari, sormontate da capitelli, su cui ricadono, a ritmo ternario, gli archetti ricavati in un solo concio, mentre in quella maggiore corre una galleria non praticabile con colonnine, capitelli a volute angolari e arcatelle risecate. Il portale principale è quello che si apre sul lato nord, preceduto dal loggiato. La lunetta, raffigurante la Vergine col Bambino tra un angelo e S. Pietro, è generalmente datata intorno al 1180. L'interno è suddiviso in otto campate da arcate a doppia ghiera. Particolarmente interessanti sono i capitelli con motivi a intreccio e raffigurazioni animali e simboliche. Le capriate lignee sono di restauro, mentre le crociere sulle navate minori non sono originarie del XII sec. La pieve di Castell'Arquato è una derivazione diretta dal cantiere di S. Savino di Piacenza, come dimostrano le strette rispondenze sia nelle strutture architettoniche sia nelle decorazioni scultorea dei capitelli. Sono espressamente di un indirizzo essenzialmente diverso la lunetta del portale e i rilievi scolpiti riutilizzati nell'altare e nel leggio, collegate a tutta una serie di opere prodotte a Piacenza nel XII secolo, la cui definizione culturale e la datazione, che oscilla tra 1120 e 1180 c., sono state a lungo dibattute, con esiti divergenti, dalla critica.
All'inizio della navata destra si apre una cappella aggiunta nella metà del Quattrocento da Tiberio Brandolino.
Dedicata a S. Caterina di Alessandria, è interamente affrescata. Alle pareti laterali si dispiega il ciclo della Passione di Gesù, mentre in quella centrale sono raffigurate la Morte della Vergine e la sua Glorificazione.
S. Caterina compare sul lato destro, tra la Crocefissione e la Resurrezione.
Gli affreschi, pesantemente restaurati e parzialmente rifatti alla fine dell'800, documentano la persistenza di formule tardogotiche in ambiti periferici. La cappella seguente, dedicata a S. Giuseppe, fu costruita in stile barocco ne11630. Le tele laterali con lo Sposalizio di Maria e la Nascita di Gesù sono attribuite al pittore piacentino Giacomo Guidotti. Nell'ultima cappellina, adiacente all'absidiola destra, si trova il già ricordato fonte battesimale altomedievale; si conserva inoltre un affresco raffigurante la Trinità (fine XIV - inizi XV sec.) secondo un'originale iconografia poi condannata, come ereticale.

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scorcio della Collegiata di Castell'Arquato
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scorcio della piazza della Collegiata a Castell'Arquato
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