Attività sportiva in selviturismo

Attività sportiva in selviturismo

camminare, correre, saltare… tutto è movimento, tutto è sport

...fare sport in palestra o all’aperto, al mare o in montagna, è la stessa cosa?

Fare sport, si sa, fa bene alla salute, permette di mantenere il tono muscolare, aumenta la capacità respiratoria e fa bene alla mente; ma non tutti sanno che esistono delle condizioni ottimali che favoriscono il nostro allenamento.

Di solito ci si chiude in palestra o magari si corre nei parchi con le cuffie, ascoltando musica per “allontanarsi” dal frastuono della città e rilassarsi.

Allora perché non “andar per boschi” lontani dal traffico e dal rumore, dove si può finalmente avvertire un ritorno alla natura, alla vita primitiva, al silenzio: il riflesso emotivo sarà quello della liberazione, che spesso si esprime anche fisicamente con un respiro più dilatato e un senso di pace interiore. Allenarsi in montagna, a mio avviso, è utile per sfruttare alcuni aspetti positivi tipici di questo ambiente: il clima più fresco e secco consente di allenarsi al meglio anche correndo sedute lunghe ed impegnative. L’obiettivo tecnico è quello di recuperare efficienza a livello aerobico. Gli allenamenti da svolgere sono di preferenza quelli della corsa lunga lenta, della corsa media (anche in salita). Attorno a questi due mezzi di allenamento ruota la preparazione in altura e le sedute di recupero e rigenerazione sono alternate agli allenamenti più impegnativi per consentire all’organismo di reagire alle sollecitazioni. Con l’allenamento aerobico si ottengono miglioramenti nella respirazione e nella resistenza; notevoli benefici per il sistema cardio-circolatorio, con vantaggi, quindi, per il cuore e la circolazione sanguigna.

Vi siete mai chiesti perché le squadre di calcio, gli atleti e gli sportivi in genere vanno a fare la preparazione in montagna?

Ad alta quota la presenza di ossigeno è sempre minore man mano che si sale e al contrario di quello che si può pensare, questo provoca dei vantaggi all’allenamento. Tuttavia in funzione dell’altitudine in cui ci si trova si devono eseguire adeguati piani di allenamento. Fino ad un livello di 1000 – 1500 metri i disagi respiratori sono minimi, perciò bastano pochi giorni per un adeguato acclimatamento, nel superare invece i 1500 metri i disagi aumentano perché c’è sempre meno ossigeno nell’aria, tanto che per acclimatarsi in modo adeguato, sono necessari almeno 5 – 6 giorni. Ed ecco spiegato perché gli sportivi quando vanno in montagna ci rimangono per due tre settimane: una prima di adattamento e altre due di effettivo allenamento. Un altro aspetto da considerare con particolare attenzione per chi si allena in quota, è quello collegato al clima della montagna, di solito molto secco, tanto che difficilmente anche in giornate particolarmente calde, si

suda in modo evidente. L’acqua che compone il sudore infatti, evapora facilmente ed è facile non percepire la necessità di integrare liquidi persi. È importante invece bere regolarmente per integrare i sali persi. I vantaggi sono soprattutto legati all’aspetto cardio-respiratorio.

La montagna è sede di allenamento per tanti sport ma al contempo ne offre altrettanti divertenti e appassionanti. Salire un monte, vagabondare in un bosco, seguire sentieri ignoti, arrampicarsi su una parete, attraversare un ghiacciaio sono esperienze vissute con tranquilla gioia, oppure con entusiasmo e stupore, ma sempre con un profondo senso di libertà. Tra tutti gli sport, i più conosciuti sono:

ORIENTERING

PARAPENDIO

TREKKING

CANOA

ALPINISMO

ARCO

CARABINA

SCI, ECC…

Alcuni, quali il trekking e l’alpinismo, generalmente, sono sport praticati per puro divertimento e grande passione per la montagna e quindi senza alcun fine di competizione e prestazione; altri invece quali arco e soprattutto sci, sono discipline al alto livello competitivo. In ogni caso qualunque sia lo sport o la ragione che ci spinge ad avventurarci tra le alte cime sarà certamente un’esperienza gioiosa e liberatoria…. Fare sport insomma aiuta le persone a sentirsi più vive, più serene e, perché no, anche più “giovani”!

a cura di Piera Velluzzi
Laureanda in Scienze Motorie

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