"Al Bussilàn" tipico del territorio di Fontevivo

"Al Bussilàn" tipico del territorio di Fontevivo

legato alla tradizione della Festa di Primavera è una ricetta dei monaci cistercensi dell'Abbazia di Fontevivo

Una ricetta tipica del territorio di Fontevivo, cittadella a pochi chilometri dalla via Emilia e da Parma è legata alla tradizione della Festa di Primavera. Stiamo parlando della “Torta Bianca” dei monaci cistercensi dell'Abbazia di Fontevivo.
“Bianca” perché pura, semplice, soffice e lieve, non farcita: ovvero in linea con la regola “ora et labora” dei frati che avevano messo al bando eccessi e sregolatezze anche in cucina.

La storia di Fontevivo, ovvero “viva fonte” è legata alla suggestiva e raccolta abbazia fondata nel 1142 da 12 monaci provenienti dalla prestigiosa Chiaravalle della Colomba, su un terreno donato dal vescovo di Parma Lanfranco e da Delfino Pallavicinis.
Lo ha ricordato l’assessore alla Cultura Franco Ballarini rispolverando curiosità e ricette del paese e consigliando una visita alla suggestiva chiesa abbaziale, fulcro del territorio circostante.

“Il dolce tipico pasquale di Fontevivo ancora oggi in vendita in forni e pasticcerie del paese è la cosiddetta torta bianca, chiamata in dialetto locale “Al Bussilàn” – ha spiegato Ballarini - Risale all'epoca dei monaci ed è attestata da documenti già nel medioevo. Le “rezdore” di Fontevivo la preparano spesso in casa, proprio per l'economia degli ingredienti e la facilità della preparazione”.


Ma se oggi si utilizzano misure standard, i monaci avevano un metodo tutto personale nel regolare ingredienti e tempi: una sorta di conteggio da Archimede Pitagorico accompagnava la realizzazione della torta in base alla grandezza che si voleva ottenere e al numero delle persone che ne dovevano mangiare.
Ecco allora la regola cistercense dei frati di Fontevivo per la Torta Bianca: “Il frate cuoco realizzava un dolce detto al Bussilàn, una torta bianca che doveva evocare purezza in chi la assaggiava. Si sceglieva e si pesava il numero delle ova (uova) e questo valore serviva per determinare il peso degli altri ingredienti. La misura del butìr (burro) doveva corrispondere a metà del peso delle uova. Stesso peso delle uova dovevano avere farina, zucchero o eventualmente miele. Si impastavano tutti gli ingredienti e dopo la lievitazione coperta da un panno si metteva il dolce a cuocere nel forno”. Ben si capisce che punto di partenza di tutta la ricetta è il peso delle uova…

Fontevivo propone questo dolce durante la Festa di Primavera che si protrae con iniziative, manifestazioni, concerti, appuntamenti culturali e folcloristici per alcuni fine settimana primaverili.
Il Comune di Fontevivo è socio dell'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza ed è ammesso alla importante rete grazie a due prestigiosi tasselli storico-artistico-culturali: l'Abbazia Cistercense e il Collegio dei Nobili.

Nel toponimo ricorre il concetto dell'acqua come viva fonte della saggezza. Il territorio di Fontevivo è situato tra il fiume Taro e il torrente Stirone, nella bassa parmense, in quel pezzo di Emilia ricca di colture agricole estensive, biologiche, fontanili e risorgive.
È il risultato di sedimentazioni pluriennali di corsi d'acqua, rivoli, torrenti. Venne bonificato dai monaci cistercensi che fondarono l'imponente chiesa abbaziale, ancora oggi il più apprezzabile monumento del paese.
Del grande complesso abbaziale di Chiaravalle della Colomba, la chiesa di Fontevivo ha mantenuto integro il suo aspetto romanico. La pianta della chiesa è a croce latina e le decorazioni scultoree sono semplici e suggestive nella loro forza.
In una nicchia, nella seconda navata di destra, si trova una statua in pietra policroma attribuita allo scultore Benedetto Antelami, La Madonna col Bambino.

Scheda pratica per "Ricetta dei monaci cistercensi dell'Abbazia di Fontevivo"
Informazioni Comune di Fontevivo:
0521-611918 oppure 0521-611911
Assessorato alla Cultura e al Turismo

da www.turismo.parma.it

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